Chiesa di San Francesco D’Assisi a Butera:
Un Gioiello di Storia, Arte e Fede
Butera, un borgo siciliano che incanta con la sua atmosfera intrisa di storia e cultura, cela tra le sue antiche vie un luogo di profonda spiritualità e bellezza artistica: la Chiesa di San Francesco D’Assisi. Questa non è semplicemente una chiesa, ma un vero e proprio scrigno che custodisce secoli di vicende umane, devozione religiosa e maestria artistica, offrendo a chi la visita un’esperienza che nutre l’anima e arricchisce la mente. Preparati a intraprendere un viaggio alla scoperta della sua affascinante storia, della sua architettura evocativa e dei capolavori d’arte che ne ornano gli interni.
Un Tuffo nel Passato: La Storia della Chiesa
Le radici di questo sacro edificio affondano nel lontano XII secolo, quando il sito era occupato da una chiesa dedicata a Santa Maria del Castello, parte di un complesso monastico cistercense . La presenza iniziale dei Cistercensi testimonia la lunga tradizione di sacralità di questo luogo. I Cistercensi, noti per la loro vita contemplativa e i monasteri rurali, ebbero un’influenza significativa nel periodo medievale. La successiva transizione all’ordine francescano nel XVI secolo segnò un cambiamento importante nella storia religiosa di Butera. La Chiesa di San Francesco è considerata la più antica del paese, un primato che la lega indissolubilmente alle vicende storiche e all’identità della comunità locale. Essendo la chiesa più antica, è probabile che abbia svolto un ruolo centrale nella vita religiosa e sociale degli abitanti di Butera per secoli, diventando un punto di riferimento per cerimonie, celebrazioni e momenti di aggregazione comunitaria.
Convento delle Carmelitane
Nel 577, un convento francescano fu eretto accanto alla chiesa di San Francesco: Parliamo del Convento delle Carmelitane, uno dei punti del paese più antichi che nell’anno 2024 è stato riconosciuto come luogo storico.
Un evento che portò alla riconsacrazione dell’edificio a San Francesco d’Assisi . La costruzione del convento, voluta da Francesco Di Paola da Gela e affidata alla maestria di Matteo Lo Monaco , evidenzia la crescente importanza dell’ordine francescano nella regione. Nell’antichità il complesso presentava un accesso diretto alla Chiesa, cosicchè le monache Carmelitane potevano comodamente accedere alla Santa Messa senza lasciarne l’edificio.
Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito interventi di manutenzione e adattamenti per rispondere alle esigenze del culto contemporaneo.
Nel 800, ad esempio, furono aggiunti un nuovo altare e un ambone in legno , dimostrando la continua vitalità e il ruolo attivo della chiesa nella vita religiosa della comunità.
La chiesa e l’ex convento rappresentano un patrimonio di notevole importanza storica e culturale per Butera , testimoniando una lunga e ininterrotta storia di presenza religiosa e di attività comunitaria.
Recentemente sono stati rinvenuti degli importanti scritti risalenti al ‘700 ora destinati al restauro e allo studio, a conclusione delle operazioni si è già pensato di esporli al pubblico.
Splendore Architettonico
La facciata principale della Chiesa di San Francesco D’Assisi si affaccia su un’area adiacente al castello, orientandosi verso nord . Il prospetto è caratterizzato da una notevole semplicità, con linee sobrie e una mancanza di decorazioni formali elaborate . Questa essenzialità potrebbe riflettere l’ideale francescano di umiltà e austerità anche nell’architettura religiosa. L’ordine francescano spesso prediligeva uno stile architettonico più semplice rispetto alle decorazioni sfarzose associate ad altri ordini o periodi storici. Questa scelta stilistica potrebbe essere stata una manifestazione dei loro valori spirituali.
Elementi distintivi della facciata sono le due lesene angolari realizzate in pietra squadrata e il portale in pietra arenaria intagliata, anch’esso affiancato da lesene e sormontato da una trabeazione . L’uso di materiali locali come la pietra arenaria suggerisce un forte legame con le tradizioni costruttive regionali. La pietra arenaria era un materiale da costruzione comune in Sicilia, e la sua lavorazione nel portale testimonia l’abilità degli artigiani locali. Sopra il portale si apre una finestra rettangolare incorniciata da intonaco . Il coronamento della facciata segue l’inclinazione del tetto a due falde ed è anch’esso intonacato, mentre la muratura è costituita da pietre appena sbozzate, disposte in modo tendenzialmente regolare . La combinazione di pietra grezza con elementi più rifiniti come il portale intagliato e la finestra intonacata potrebbe indicare diverse fasi costruttive o un voluto contrasto stilistico.
Un elemento di particolare interesse è la presenza di una facciata laterale che si affaccia su un giardino, dove è collocata una statua raffigurante San Francesco con il lupo. Questa rappresentazione iconografica del santo patrono, noto per il suo amore per la natura e gli animali, crea un’atmosfera accogliente e spiritualmente significativa per i visitatori. L’immagine di San Francesco con il lupo è un simbolo ben noto della sua compassione e della sua capacità di portare la pace. La sua collocazione in un giardino ne rafforza il significato simbolico e offre uno spazio di contemplazione per i visitatori.
La chiesa è dotata di un campanile situato nell’angolo sud-ovest . La presenza della torre campanaria, elemento tipico delle architetture religiose, sottolinea l’importanza della chiesa nella vita della comunità, scandendo il tempo con il suono delle sue campane. La copertura del campanile è a padiglione ottagonale , una forma architettonica che aggiunge un dettaglio distintivo alla struttura.
L’interno della chiesa presenta una pianta a navata unica, che conduce a un ampio presbiterio di forma quadrata, sormontato da una cupola ottagonale priva di tamburo e raccordata alla base quadrata tramite pennacchi . La singola navata è una soluzione architettonica comune per le chiese di questo periodo e favorisce un senso di centralità e raccoglimento verso l’altare. La cupola ottagonale sul presbiterio è un elemento architettonico di rilievo che probabilmente migliora l’acustica e offre uno spazio per eventuali decorazioni, anche se queste non sono specificamente menzionate.
Le pareti interne sono interamente intonacate e decorate con stucchi che mettono in risalto le partizioni architettoniche e presentano un fastigio con un cartiglio sopra l’arco trionfale . La presenza di decorazioni in stucco suggerisce un abbellimento artistico degli interni, in contrasto con la semplicità della facciata. Lo stucco era un materiale decorativo popolare nel periodo barocco e rococò, utilizzato per creare motivi intricati e effetti scultorei sulle pareti e sui soffitti interni. Sui lati della navata si aprono cinque cappelle, attualmente prive dei rispettivi altari . La presenza di cappelle laterali indica che in passato la chiesa potrebbe aver servito una comunità più ampia o diversificata, con spazi dedicati a diverse devozioni o a specifici patroni. L’assenza degli altari potrebbe essere il risultato di eventi storici, ristrutturazioni o cambiamenti nelle pratiche liturgiche. L’ingresso laterale si trova sul lato sinistro, nella seconda campata . La luce naturale illumina la navata e il presbiterio attraverso finestre poste in alto, sopra il fregio che percorre tutte le pareti interne .
La navata è coperta da una volta a botte, mentre il tetto è realizzato in legno con tegole del tipo “coppi siciliani” . La cupola sul presbiterio ha un tetto a padiglione ottagonale, simile alla copertura del campanile . La pavimentazione è costituita da lastre quadrate di marmo perlato di Sicilia alternate a scacchiera con marmo grigio Billiemi; al centro si trova una corsia in marmo perlato di Sicilia con fasce laterali in marmo grigio Billiemi . L’utilizzo di specifici tipi di marmo siciliano per la pavimentazione sottolinea l’artigianato regionale e la cura per i dettagli estetici degli interni. La scelta del “perlato di Sicilia” e del “grigio Billiemi” indica una selezione deliberata di materiali locali, e il motivo a scacchiera aggiunge un elemento decorativo all’ambiente.
Tesori Artistici Nascosti
L’interno della Chiesa di San Francesco D’Assisi a Butera custodisce diverse opere d’arte di notevole interesse storico e artistico. Tra queste spicca una croce lignea risalente al 63, raffigurante un Cristo che la tradizione attribuisce a Domenico Zampieri, noto come il Domenichino . L’attribuzione a un artista di spicco del periodo barocco come il Domenichino renderebbe quest’opera particolarmente significativa, potenzialmente attirando appassionati d’arte. Tuttavia, è importante notare che l’uso della formula “attribuito a” suggerisce una certa incertezza sull’autenticità. Domenico Zampieri fu una figura chiave della scuola bolognese di pittura, celebre per il suo stile classico e le sue composizioni religiose. Se l’attribuzione fosse confermata, questa croce rappresenterebbe un prezioso esempio dell’arte del primo Seicento conservato nella chiesa.
Sono presenti anche pale d’altare raffiguranti l’Assunzione della Vergine Maria e l’Immacolata Concezione con San Francesco, opere attribuite a Filippo Paladino . Filippo Paladino fu un importante pittore attivo in Sicilia, e queste attribuzioni sono significative per comprendere il panorama artistico locale dell’epoca. Le opere di Paladino spesso combinavano elementi del Manierismo e del primo Barocco, e queste pale d’altare avrebbero rappresentato importanti immagini devozionali all’interno della chiesa.
Si conservano diverse tele del pittore buterese Rocco Di Martino, tra cui raffigurazioni di San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da Padova e San Michele Arcangelo . La presenza di opere di un artista locale come Rocco Di Martino sottolinea il patrimonio artistico regionale e offre un legame diretto con la comunità di Butera. I dipinti di Rocco Di Martino avrebbero avuto un significato particolare per la popolazione locale, riflettendo la loro identità culturale e religiosa.
Un altro elemento di interesse è un quadro raffigurante la Madonna d’Itria, proveniente da un antico cenobio del XVI secolo. La Madonna d’Itria è un’icona religiosa di grande importanza nell’arte siciliana, e la sua provenienza aggiunge valore storico e culturale all’opera. Il culto della Madonna d’Itria era molto diffuso in Sicilia, e le sue immagini erano spesso associate alla protezione e alla guida. Il fatto che questo dipinto provenga da un monastero più antico suggerisce una lunga storia di venerazione.
Nella sacrestia si trova un pregiato Cristo in croce di legno risalente al XVII secolo. Un crocifisso ligneo del Seicento è un’opera di scultura religiosa significativa che probabilmente riflette le pratiche artistiche e devozionali di quell’epoca. La sua collocazione nella sacrestia potrebbe suggerire un particolare valore storico o artistico e forse una non esposizione regolare al pubblico. I crocifissi lignei di questo periodo spesso presentano intagli dettagliati e rappresentazioni espressive della sofferenza di Cristo, con l’intento di suscitare pietà e contemplazione.
Un reliquiario contenente quella che si dice essere stata la teca del velo della Beata Vergine Maria è conservato nella chiesa. Le reliquie, specialmente quelle associate alla Vergine Maria, rivestono una grande importanza religiosa per i cattolici e possono attrarre pellegrini. L’affermazione riguardante il velo aggiunge un elemento di interesse storico e spirituale, anche se la sua autenticità è una questione di fede e tradizione. Le reliquie sono considerate oggetti di venerazione religiosa, credute avere un collegamento con santi o figure sacre. Una reliquia associata alla Vergine Maria sarebbe particolarmente significativa e potrebbe aver attratto pellegrini nel corso dei secoli. È inoltre menzionato un quadro della Madonna del Rosario, un soggetto comune nell’arte religiosa cattolica, spesso associato alla devozione del Rosario.
Feste e Tradizioni
Un evento significativo legato alla Chiesa di San Francesco D’Assisi a Butera è la festa in onore dell’Immacolata Concezione, che si celebra l’8 dicembre e include tradizionalmente l’accensione di un falò . Questa celebrazione annuale unisce la ricorrenza religiosa con una tradizione locale (il falò), offrendo ai turisti uno spaccato delle usanze culturali di Butera. La Festa dell’Immacolata Concezione è una delle principali festività cattoliche, e l’aggiunta del falò suggerisce una tradizione locale unica che potrebbe avere origini pagane o un significato storico specifico all’interno della comunità.
Il Parere dei Visitatori
Nonostante la sua ricchezza storica e artistica, non sono state reperite recensioni o guide turistiche che menzionino specificamente la Chiesa di San Francesco D’Assisi a Butera . Le ricerche hanno prodotto risultati relativi ad altre chiese omonime situate a Palermo e Assisi. La mancanza di informazioni turistiche dirette potrebbe suggerire che questa chiesa sia una meta meno frequentata dai turisti internazionali, offrendo forse un’esperienza più autentica e meno affollata. Mentre le principali attrazioni turistiche spesso hanno numerose recensioni e menzioni nelle guide, i siti più piccoli o meno conosciuti possono offrire un’esperienza più intima e genuina della cultura e della storia locale. Questo potrebbe essere un punto di forza per alcuni tipi di viaggiatori. È fondamentale distinguere chiaramente la Chiesa di San Francesco D’Assisi di Butera da altre chiese con lo stesso nome per evitare confusione nei visitatori.
Nei Dintorni
La Chiesa di San Francesco D’Assisi gode di una posizione privilegiata a Butera, sorgendo nelle immediate vicinanze dell’antico castello . La vicinanza della chiesa al castello suggerisce un legame storico e forse architettonico tra i due, rendendo comoda la visita di entrambi i siti da parte dei turisti. In molte città storiche, la chiesa principale e la sede del potere secolare (il castello) erano situate l’una vicino all’altra, riflettendo il loro ruolo centrale nella vita della comunità.
Nei dintorni di Butera si possono trovare altri punti di interesse che meritano una visita, tra cui il suggestivo Castello di Falconara (che ospita anche un resort), la Chiesa Madre dedicata a San Tommaso, la Chiesa di San Rocco, l’interessante area archeologica di Monte Muculufa e la rinomata azienda vinicola “Principi di Butera” 8. Butera è inoltre situata in prossimità delle località balneari di Marina di Butera e Falconara, con le loro spiagge sabbiose e la costa ancora incontaminata 8. La varietà di attrazioni nelle vicinanze, che spaziano dai siti storici agli edifici religiosi, dalle aree archeologiche alle aziende vinicole e alle zone costiere, rende Butera una destinazione potenzialmente interessante per un’ampia gamma di turisti. Offrire un mix di attrazioni culturali, storiche e naturali può ampliare l’attrattiva di una destinazione e incoraggiare i visitatori a trascorrere più tempo nella zona.
Conclusione
La Chiesa di San Francesco D’Assisi a Butera si rivela un elemento prezioso nel ricco patrimonio storico, artistico e culturale della Sicilia. Dalle sue origini medievali alla sua evoluzione sotto l’ordine francescano, dalla semplicità della sua facciata ai tesori artistici che custodisce, questa chiesa offre ai visitatori un’opportunità unica per immergersi nella storia locale e apprezzare opere d’arte di notevole valore. La sua posizione strategica vicino al castello e ad altre affascinanti attrazioni rende la Chiesa di San Francesco D’Assisi una tappa imperdibile per chi desidera scoprire l’autentica bellezza e la profonda spiritualità di Butera.